GUIDA DI TOLEDO - Castilla-La Mancha
Se siete a Madrid potete andare in escursione a Toledo, la città delle
tre culture: Musulmana, Ebraica e Cristiana e perché ancora oggi,
nella Toledo Medievale, si trovano i segni delle tre religioni monoteiste che
mostrano contemporaneamente l'arte e l'architettura di queste etnie.
Alcuni la chiamano a giusta ragione la città Imperiale (capitale imperiale sino
al 1560) per il motivo che fu la sede di Carlo V, Imperatore del Sacro Romano Impero
e Re di Spagna conosciuto come Carlo I.Una lunga Storia DI RE E REGINE, ci porta
finalmente a Toledo.
Quando regnava Isabella di Castiglia e Ferdinado di Aragona, i re cattolici, non
avevano una sede fissa, una capitale, ma si muovevano attraverso la Spagna
portandosi dietro tutta la documentazione anche se sappiamo che Isabella
preferiva le citta' di Segovia, Valladolid e persino Avila... Ovunque
andavano lasciavano un segno tangibile della loro istanzia come ad esempo in
Santiago de Composela, l'arte Isabellina negli edifici
che ha o hanno fatto costruire.
Rimane chiaro che non avevano un capitale che infine e' nata con il loro nipote,
Carlo I di Spagna, dinastia Asburgo.
Carlo Era filglio di Filippo il Bello di Austria (da non confondersi don
quello di francia) e Giovanna la Pazza, figlia dei re cattolici, loro, che
hanno lottato per l'unione della Spagna, conseguirono un re austriaco........ ma
la storia non finisce qui.
Carlo V imperatore del Sacro Romano Impero era appunto Carlo I di Spagna che
fece di Toledo, infine, la Capitale della Spagna e dell'Impero dove non
tramontava mai il sole.. riferendosi ai territori del nuovo mono e i territori
europei.. Paesi Bassi, la Spagna, e il
regno
di Sicilia, i territori austriaci etc
Toledo fu il centro di una ribellione conosciuta come la Guerra delle
Comunità contro il nuovo monarca che appena parlava castigliano e dopo aver
decapitato i ribelli fece di Toledo nel 1522 la Capitale della Spagna.. che
rimase tale sino a quando Felipe II, suo figlio, fece di Madrid l'attuale
capitale dell Spagna,
Mayrit.. nel centro della Spagna
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LA TOLEDO DURANTE LA
DOMINAZIONE ROMANA.
Il fiume Tajo che nasce nella Sierra di Albarracín, (Tagos per i
romani, aveva il significato del fiume che taglia il territorio) il più lungo
di Spagna, con i suoi 1008 km, arriva sino a Lisbona passando proprio per Toledo
(Toletum ai tempi dei romani), con la sua larghezza consentiva di navigare, quindi per questo, si deduce l'importanza di questa città. Le tribù
di origine celta che vissero nella zona furono romanizzate a partire dal 195 a.c.
dai romani di Marco Fulvio Nobilior.
LA TOLEDO DEI VISIGOTI.
I Visigoti fecero di Toletum la capitale del regno quando regnava Leovigildo
nel VI secolo,
il quale promulgò il diritto Visigoto conosciuto come il Codice di
Leovigildo (573 circa). Suo figlio Recaredo, prosegui l'operato del
padre che aveva abbandonato gradualmente le tradizioni germaniche e aveva dato
inizio ad un nuovo periodo storico, un cambio sociale significativo. Recaredo,
combatté l'Arianesimo (da Ario) e successivamente unificò le religioni convertendosi al cattolicesimo (III concilio di Toledo 589).
LA TOLEDO DURANTE LA
DOMINAZIONE ARABA.
Come già accennato in precedenza
Táriq
ibn Ziyad nel 711 conquistò Toledo dopo aver battuto a Guadalete (711) Don
Rodrigo, usurpatore del trono di Agila II figlio ed erede legittimo
di Witiza.
Toledo divenne anche un Regno di Taifa, cioè uno stato governato da un califfo
indipendente da quello di Cordova che ormai si era dissolto. Infatti Al
Mammun regnava quando Alfonso VI nel 1085 conquistò Toledo ed in
seguito Madrid. Tuttavia per le strade di Toledo, Tulaytula, permane
il segno indelebile di questo period anche e l'Alcazar, edificio emblematico
nato in questo periodo, purtroppo, non riflette, come ad esempio in Zaragoza, la
magnificenza del Regno di Taifa di Toledo..
Toledo fu anche la capitale della Marca Media islamica :
al-tagr
al-Awsat
Curiositá:
In Spagna tutto cio´ che comincia ter AL o BEN e' di origine araba.
Abbiamo dedicato una pagina all'Alcazar.
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TOLEDO E LA CULTURA. SCUOLA RADUTTORI DI TOLEDO.
Ormai già sede istituzionale del Vescovato di Spagna sin dai tempi
antecedenti a Leovigildo, durante il regno dei sovrani di Castilla, Alfonso X
detto il Savio (1212 -1284), seguendo il lavoro iniziato da Alfonso VI che
istituì un centro di interscambio culturale tra le varie etnie, perfezionò
il progetto fondando la "Scuola di traduttori di Toledo", Escuela
de traductores de Toledo, servendosi proprio degli Arabi ed Ebrei per
tradurre i testi classici nella nuova lingua, il Castigliano (Spagnolo). Per
questo si chiama anche la città delle tre culture.
Link immagine viene da un blog.. sfarad.es un interessante articolo
sulla scuola dei Traduttori...
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La Sinagoga Santa Maria la Bianca
TOLEDO OGGI.
Conosciutissima per le famose spade o lame di Toledo, indice di
una industrializzazione metallurgica, divenne Patrimonio dell'Umanità nel 1987.
Un celebre pittore visse e morì in questa città,
El Greco lascia testimonianze
visive delle sue opere che formano parte delle mete turistiche o percorsi
turistici da non mancare.
COSA VEDERE IN TOLEDO. PERCORSI TURISTICI.
Monasterio de San Juan de los Reyes.
Costruito nel 1476 da Isabella la
Cattolica (1451 - 1504) per commemorare la Battaglia de Toro (Zamora) dove
si affrontarono le truppe Portoghesi condotte da Alfonso V marito di Juana
(1462 -1530 - Juana de Trastámara,) aspirante legittima al trono
di Castilla del defunto Enrico IV. Cosi cominció la guerra du
successione per il trono di Castiglia
L'ironia della sorte vuole che le truppe
"Castigliane e Aragonesi " erano comandate da Ferdinando II di Aragona il re
cattolico (parente di Juana la Beltraneja linea Trastamara)
consorte di
Isabella la Cattolica.
Vedi nota storica e
riflessione personale
 
San Juan de los Reyes. la seconda immagine sipuo´ ingrandire
Il monastero de San Juan (Francescano) ci mostra esempi dello stile
Isabellino (transizione dal gotico al rinascimento con chiare influenze
dello stile Mudejar). Per questo nella chiesa vi sono presenti tutti gli
stili (gotico - fiammeggiante - mudejar e rinascimentale). Ovunque primeggiano i
simboli dei Re Cattolici con la famosa Aquila di San Juan (San Giovanni)
ovvero guardando i tetramorfi degli Evangelisti, San Giovanni era rappresentato
dall'aquila che simboleggia forse il racconto astratto descritto
nell'Apocalisse. L'aquila, esprime il simbolo di devozione all'apostolo
e nello stesso tempo di protezione del regno.
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SIMBOLOGIA E MITOLOGIA NELLO SCUDO DEI RE CATTOLICI.
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Descrizione dello scudo. Si rappresenta l'unione di: Leon (Leone) - Castilla (Castello)
- le
barre verticali proprie della bandiera di Aragona e Catalogna ed infine sul
basso, e quello che sembrano dragoni rappresentano i regno di Sicilia
acquistito dai re della corona di Aragona. In basso la Granada (frutto della granada che simboleggia la conquista di
questa città) - sovrastate dall'aquila di San Giovanni.
Simbologia dello scudo.
In basso sullo scudo: Il Yugo y el Haz de flechas (il Giogo dei buoi e le
Frecce). Il giogo rappresenta l'unione della Legge e del dominio e le
frecce legate con un nodo Gordiano, rappresentano la guerra ma tra le righe
si legge l'epica fine dei Troiani ovvero la guerra contro Troia e la storia
successiva di
Enea (Eneide) che porta alla nascita del popolo romano e per il Nodo
Gordiano si fa riferimento ad Alessandro Magno che arrivato
nell'antico regno di Frigia, trovò il carro sul quale
Gordio era
entrato in Frigia divenendone il re.
Secondo la leggenda mitologica, la profezia di un un oracolo, diceva che chi fosse
entrato nella città per dirigersi al tempio con un carro , sarebbe diventato
re. In seguito Gordio o Mida, suo figlio (quello che trasformava in oro tutto
quello che toccava), legò il Giogo dei buoi con un ingrovigliatissimo
nodo in modo che nessuno riuscisse a scioglierlo perché altrimenti,
sarebbe diventato re dell'Asia. Qui entra in gioco il nostro Alessandro Magno
che con un colpo di spada tagliò (o disfece) il Nodo Gordiano divenendo
signore di quelle terre. Resta da capire a quale racconto mitologico si
riferiva Ferdinando.
Per finire, nei vari scudi dei Re Cattolici sparsi per la Spagna, troviamo anche
la frase TANTO MONTA che significava: Tanto monta, monta
tanto, Isabel como Fernando, che vuol dire comanda l'uno come l'altro, fu
una celebre frase pronunciata da Fernando il cattolico al Cardinal Cisneros
ribadendo il suo potere.
Sino alla morte di Francisco Franco (dittatore di Spagna dal 1939 al 1975),
il simbolo sulla bandiera Spagnola
era appunto l'aquila e il giogo e le frecce (però contrariamente a quelle di
Fernando II, puntano verso l'alto) erano il simbolo della falange. Il regime
utilizzò questi simboli insieme alle colonne d'Ercole già aggiunte sulla
bandiere della Repubblica del 1931/1939.

Nel 1512 da Ferdinando il Cattolico dopo la morte di
Isabella inseri anche le Catene di Navarra. Ancora oggi si discute su questo episodio e sulla sua vericidità quindi si
pensa in una leggenda in quanto le catene compaiono anche nella chiesa di San Miguel de Estella del XII secolo,
costruita antecedentemente al 1212, però sempre durante il regno di Sancho VII.
Nota Storica sulle catene di Navarra.
La Battaglia della Navas de Tolosa del 1212 fu un episodio chiave della
riconquista cristiana della penisola Iberica. Una forte coalizione composta dai
soldati del regno di Navarra (comandati da Sancho VII el Fuerte),
Castigliani,
Portoghesi, Aragonesi e vari ordini tra i quali i Templari e Cavalieri
dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (cavalieri di
Malta), contro gli Almohades musulmani comandati del Califfo Muhammad
An-Nasir conosciuto con il nome di Miramamolin. La battaglia fini tragicamente
per i Musulmani per cui il califfo Miramamolin si rifugiò a Baeza, dove
racconta la storia o leggenda, si trovava la tenda del califfo protetta dai soldati arabi
e dalle catene, quando Lope Díaz de Haro nobile signore di Vizcaya,
la incontrò rompendo la difesa e simbolicamente le catene. Per questo
fatto, Sancho VII el Fuerte di Navarra dopo la battaglia, sostituì il suo
antico scudo araldico dell'aquila nera, con le catene del califfo, con al centro
uno smeraldo che pare, il califfo soleva portare sul turbante.
Le
catene di Miramamolin.
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MUSEO SANTA CRUZ DE TOLEDO. ANTICO OSPEDALE DI
TOLEDO.
 
Museo Santa Cruz - tappeto raffiguante la Battaglia de Toro
Vedi la
Nota storica |
Nel 1514 circa venne terminata la costruzione dell'Hospital de Santa Cruz ,
opera di Enrique Egas. Questo antico ospedale medievale si deve al
mecenatismo del Cardenal Pedro González de Mendoza. La facciata in stile
Plateresco, l'interno a forma di croce greca contiene opere d'arte di
pittori di Toledo come El Greco, Goya e Alonso Berruguete. Nella sezione
di Archeologia, incontriamo oggetti relativi a diverse epoche - romana, visigota
e araba. L'ospedale assicurava ricovero agli ammalati e indegenti insieme ad un
altro ospedale finito di costruire nel 1603, situato fuori le mura, l' Hospital
de Tavera, anche questo ormai sede di un Museo, la Fundación Lerma.
Nel XIX secolo venne riconvertito in museo.
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MUSEO DE LA PARROQUIA DE SANTO TOMÉ DE TOLEDO
Questo museo è forse il più visitato di Toledo per il fatto che contiene
un'opera maestra di El Greco:
El Entierro del conde de Orgaz (1586). La Chiesa sorge su un'antica moschea che
fu trasformata nel XIV secolo proprio dalla nobile famiglia di Orgaz (35 Km da
Toledo). Particolare la sua torre con architettura islamica (stile mudejar).
Nel dipinto che si divide in due zone distinte che rappresentano il passaggio
dalla vita e quindi la morte, (la parte "terrestre") e quella al
cospetto di Gesù (la vita eterna ). Compaiono
diversi personaggi, Santi, Apostoli (San Giacomo, patrono di Spagna, San Pietro
etc) ..la Vergine, Martiri, Re (Felipe II che era sempre in vita nel 1586), lo
stesso pittore El Greco e suo figlio Jorge Miguel (1578 -1631). Compare
anche il Parroco che commissionò l'opera, Don Andrés Núñez e
certamente Gonzalo Ruiz di Toledo, Signore di Orgaz (deceduto nel XIV
secolo, non arrivò ad essere conte). El Greco sintetizza in questa maniera il
passaggio dalla vita terrena a quella eterna. Le figure magistralmente disegnate
nello stile proprio de El Greco, con differente prospettiva rispetto ai quadri
dell'epoca.
El Greco narra del miracolo che vede Sant Agostino (Dottore della Chiesa) e
Santo Stefano (primo martire Cristiano morto in Gerusalemme per lapidazione) che
depongono il corpo di Gonzalo Ruiz sul luogo della sepoltura. Segue nella
parte "celeste", l'anima del conte meritevole di molte opere benefiche
presentato al cospetto di Gesù, per ricevere in premio la vita eterna.
Nota su Juana la Beltraneja o Juana de Portugal.
Juana, sebbene figlia legittima di
Enrico IV (conosciuto come l'impotente). Juana de Portugal, per essere
la consorte di Alfonso V di Porotgallo.
Secondo voci di corte o voci maligne, si diceva che il suo
concepimento, era dovuto da un rapporto tra Beltrán de la Cueva e la regina
visto che Enrivo IV di Castiglia non aveva conseguito nessun figlio nel su primo
matrimonio
Da
qui l'appellativo Beltraneja (da beltran).
Pertanto fu osteggiata, imprigionata e poi giustiziata da Isabella la
"cattolica" , (e meno male che era cattolica) sorellastra per parte di padre di
Enrico IV di Castiglia. La guerra di successione per la corona di castiglia o
guerra civile Castellana. (1475/1479)
Sebbene Juana e Alfonso V di Porotgallo furono sostenuti dal regno di
Francia l'esto di questa guerra volse a favore di Isabella la Cattolica
sostenuta dal re della Corona Aragonese Ferdinando II il cattolico del ramo
trastamara e parente di Juana Trastamara, la beltraneja. La Battaglia di Toro fu
la sconfitta finale..
Per sistemare la questione si fece il
Tratado de Alcáçovas in Portogallo (1479) dove, riconoscendo la
supremazia sul mare del Portogallo venne concesso a quest'ultimo i territori
dell'oceano Atrnatico, Guinea compresa, fonte di ora, a Isabella che aveva
conseguito la supremazia in terra, il Trono di Castiglia...
la conclusione, porta a una riflesione: sempre, nella storia i
trattati vanno a favore di una o altra casa reale oppure porta benefici per
anbedue i contendenti.. come nella maggiorparte dei casi. Peró i sudditi dei
regni in questione spesso non beneficiano di un granche´a parte delle
costruzioni di chiese e monasteri nei quali spesso, trovano un conforto
spirituale per le pene della vita comunque, continuano a pagare le tasse
etc... non sapendo che le case reali, costruiscono e ostentano castelli e
benefici vari per la propria corte.. e ancora oggi nel 2020 si sente
gridare.. Viva il re
ed'é comprensibile se a gridarlo sono i parlamentari e politici del regno
perche´ comunque, ne saranno beneficiati... peró´quando lo grida il popolo, che
beneficio gli viene?
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